Saluta stronz*!
L'asterisco nel titolo è uno dei metodi utilizzati per rendere il genere neutro.
L’altro giorno ho accompagnato mio figlio in biblioteca ad assistere a delle letture animate per bimbi dai 3 ai 6 anni.
Vicino (ma non troppo) a noi c’era una bambina che ha salutato la sua amichetta seduta dietro.
Mio figlio pensava che il saluto fosse diretto a lui e ha subito ricambiato, poi le ha chiesto come si chiamava. La bambina si è voltata verso di lui e non gli ha detto niente. Allora, gli ha posto di nuovo la domanda senza però ottenere risposta, anche se la bimba continuava a guardarlo.
A quel punto sono intervenuto consigliandogli di presentarsi, cosa che ha fatto ma mentre stava per chiederle nuovamente il nome, lei si è voltata dall’altra parte.
Il suo comportamento mi ha fatto incazzare e cosa ancora peggiore, l’adulto che l’accompagnava non è intervenuto salutando mio figlio al posto della bambina.
Qualche giorno dopo siamo andati al parco. Eravamo sull'altalena e una bambina si è seduta sul seggiolino vicino a quello dove c'era mio figlio.
Lui l'ha salutata e anche in questo caso non è stato ricambiato. Non si è perso d'animo e ha iniziato a chiederle come si chiamava e non ottenendo risposta è passato alla modalità stalker.
Sono intervenuto, prima limitando la sua insistenza e poi proponendogli di presentarsi per primo.
Questa volta le cose sono andate meglio perché la mamma della bambina non solo ha ricambiato il saluto ma ha anche interagito con lei, esortandola a rispondere. Infatti la bimba ha salutato e detto il suo nome.
L'interazione tra di loro non è proseguita però, mentre mamma e figlia lasciavano il parco, ci hanno salutato entrambe e noi abbiamo ricambiato.
Ora, mio figlio è molto (a volte anche troppo) espansivo e (soprattutto) insistente, in altre situazioni è timido, di solito quando si trova in luoghi che frequenta per la prima volta, ma lo dico (e me lo ripeto) continuamente, se vuoi insegnare qualcosa a tuo figlio fallo tu per primo, perché i figli non ascoltano, ma imitano.
Se ripenso alla mia giovinezza anch'io ero uno che faticava a salutare (specialmente per primo) forse perché timido, forse perché i miei genitori non mi hanno insegnato a farlo, oppure semplicemente perché ero uno stronzo che non salutava.
Adesso, soprattutto quando sono in giro con i miei figli, ho la tendenza a salutare le persone che incrociano il mio sguardo e continuano a farlo (se invece non saluto qualcuno che conosco è solo perché non l'ho riconosciuto perché la mia vista sta perdendo punti).
Quando siamo stati in Giappone (2014) e in Canada (2016) ci sentivamo in imbarazzo perché la maggior parte degli sconosciuti che incrociavamo ci salutava.
E non solo noi, anche i miei genitori (anche loro in vacanza in Canada nel 2012) sono rimasti colpiti da questo comportamento, tanto da riportarlo tra le cose diverse che succedono fuori dall'Italia.
Visto l'attuale periodo, dove dobbiamo obbligatoriamente stare lontani l'uno dall'altro, dove si è scelto di sacrificare il futuro dei giovani (e per molti di loro, i migliori anni da adolescenti) per salvare gli anziani, sostengo che insegnare ai piccoli a socializzare e ricambiare un saluto non debba più essere sola una buona abitudine ma debba diventare un gesto automatico, perché di occasioni per socializzare che ne saranno sempre meno, specialmente se diventerà la normalità fare gli stronzi.
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