Dare senza avere
Oggi possiamo sederci all’ombra di un albero grazie a chi ieri ha piantano quell’albero.
Se mi dicessero di dare qualcosa senza avere nulla in cambio, penserei subito a una fregatura...
PRIMA DI NOI
I nostri bisnonni erano analfabeti ed emigranti.
I loro figli sono cresciuti senza conoscere le loro famiglie, in periodi difficili segnati dalla guerra, avevano meno di niente ma hanno insegnato ai nostri genitori i principi e i valori che poi ci sono stati tramandati.
I nostri genitori che avevano salde radici morali, grazie alla crescita economica, ci hanno dato anche quello che loro e i loro genitori non potevano permettersi.
NOI
Quante volte avete sentito dire “si stava meglio quando si stava peggio”?
Abbiamo la possibilità di viaggiare in tutto il mondo, parlare lingue diverse e conoscere diverse culture.
Possiamo apprendere o lavorare direttamente da casa senza mettere il naso fuori dalla porta.
Riusciamo a interagire con persone lontane chilometri.
Abbiamo scoperto come curare molte malattie, sostituire i nostri organi che non funzionano e addirittura sappiamo creare la vita.
Esistono così tante opportunità che nemmeno riusciamo a immaginarle.
Nonostante tutto questo, viviamo il presente vedendo il bicchiere mezzo vuoto.
È sempre più diffuso il pensiero "lo farò domani” oppure “tanto lo farà qualcun altro".
Ogni occasione è buona per lamentarsi se le cose non vanno, scaricando colpe sulle spalle altrui o sulla sfortuna.
Continuiamo a scegliere il meno peggio, invece di credere nelle nostre idee e lottare per vederle realizzate.
Preferiamo l’individualità invece di aiutarci a vicenda, oppure ci aggreghiamo al gregge pur di non dover avere responsabilità.
Siamo la generazione che a 35 anni è ancora giovane, che deve farne di strada e non può proporre novità perché se è una vita che si fanno le cose in una certa maniera, vuol dire che si deve continuare a farlo così.
Ed è proprio questo modo di pensare che ha reso il cambiamento e l’innovazione un’utopia nel nostro paese.
DOPO DI NOI
Da quando sono diventato genitore ho realizzato che pensavo solo al mio domani, senza dare peso a quello che la mia persona dava e può dare a tutti quelli che incrociano la mia strada, iniziando solo oggi a ragionare sulle mie azioni in relazione non al mio limitato futuro, ma in termini generazionali.
Mio figlio non apprende da quello che dico, ma osserva quello che faccio e imita i miei comportamenti.
Se butto a terra una carta, lo farà anche lui. Se raccolgo quella carta e la getto nella spazzatura, lo farà anche lui.
Questo discorso non vale solo per le azioni, ma si riflette anche nell’ambito psicologico.
Cosa stiamo insegnando alle future generazioni?
Dobbiamo diventare portatori del cambiamento per il nostro presente e per il futuro di tutti.
Prima dobbiamo imparare (anche da autodidatti, se necessario) a vedere il bicchiere mezzo pieno.
Poi, impegnarci per diventare un esempio e far capire che il bicchiere non solo è mezzo pieno, ma può essere riempita anche la metà mezza vuota.
E come possiamo farlo?
Alimentando la nostra curiosità e approfondendo le nostre conoscenze, non solo affidandoci e condividendo quello che "ho sentito dire" o "l'ho letto sui social".
Trasmettendo la passione del fare, l'importanza di impegnarsi e non mollare di fronte alla difficoltà ma cercare altre strade, e soprattutto far capire che i fallimenti non sono la fine di tutto, ma sono lezioni di vita utili per raggiungere nuovi obiettivi.
Per primi dobbiamo dare fiducia e libertà non solo nella vita privata, ma in tutti gli ambiti in cui creiamo dei rapporti, non limitandoci ad appiccicare l'etichetta di "giovani che non hanno voglia di far niente".
Quanti di noi, giovani di ieri, non avevano voglia di fare o non aiutavano i propri genitori volontariamente, ma solo se costretti o in cambio di una ricompensa?
Quanti di noi, adulti d’oggi, vengono ancora considerati gli ultimi arrivati?
Quanti, nel momento in cui si sono ritrovati dall'altra parte, hanno compiuto le stesse azioni (che tanto detestavamo) dei più "vecchi"?
Comportarsi come fanno tutti è sempre la scelta più facile e quella che troverà più consensi, ma vi sembra che lo stesso comportamento ripetuto negli anni, in una realtà che cambia sempre più rapidamente, abbia portato a dei buoni risultati?
Se domani in quel luogo ci sarà una foresta, sarà perchè oggi abbiamo piantato nuovi semi.
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